ALIEN 3

Anno 2525. Perde i suoi tre compagni nell’atterraggio poco morbido sullo sperduto pianeta Fiorina 161 l’intrepida, combattiva, sexy (calva sicuramente un po’ di meno), e instancabile ufficiale cosmico Ellen Ripley (Sigourney Weaver).

Come se non bastasse lo sperduto pianeta un tempo ospitava una colonia penale ed ora ospita, in espiazione, un gruppetto di venticinque assassini radiati dal mondo, riuniti in una strana confraternita di mistici misogini.

Ripley (rapata a zero essendovi sul posto milioni di pidocchi) deve affrontare i galeotti, ma ha grinta , cinismo e reattività e se la cava.

Però dall’ultima missione la nostra eroina ha guadagnato un ingombrante souvenir, che cova nel ventre: un mostro.

Che diventeranno due: uno in giro negli immensi e tetri sotterranei della colonia, l’altro in via di proliferazione (addirittura una larva regina), destinato a contagiare l’universo interno.

Una volta tanto l’ospite orrendo diventa il benvenuto, visto che il pancione le risparmia gli assalti furibondi della “proteiforme” cosa , che la rispetta, ma in compenso ripiega, divorandoseli, sui poveri galeotti.

Nei sotterranei e nei depositi, tutta o quasi l’antica tecnologia è distrutta o inutilizzabile, le batterie sono scariche e gli uomini devono lottare con le mani e le torcie contro il buio e il mostro. Uno dopo l’altro sono fatti a pezzi, compreso Clemens (il medico della comunità, innamoratosi della donna) e così il negro Dillon, Golic, il governatore Andrews.

Il settimo cavalleggeri spaziale ( la navicella dei soccorritori) arriverà solo dopo una settimana, ma Ripley ha compreso ben presto che la “Compagnia” che tutto sovrasta e domina non pensa affatto di sopprimere i mostri, ma di utilizzarli per scopi scientifici.

Nell’orrore della situazione, rinserrando la bestiaccia nel sottosuolo con la chiusura di alcune porte, la donna, aiutata dai superstiti compagni, riesce ad eliminare il mostro con una colata di piombo fuso accompagnata da cascate d’acqua.

Ma il lavoro non è concluso: per eliminare per sempre la sua prole, che ancora reca nel ventre, Ripley si sacrifica gettandosi nella fornace.

Apocalittica terza spedizione galattica della bella Sigourney, ascetica nella sua testa pelata, che tocca il punto più basso della saga.

Una regia sgangherata è miscelata, in un mare magnum di effetti speciali, con un debuttante regista (David Fincher) che mostrerà il suo talento solo più avanti con il bellissimo SEVEN (1995).

In un clima claustrofobico e penitenziale, tra colori tenebrosi e immonde creature, si vola basso.