FERMO POSTA TINTO BRASS

Lettere porno al regista.

Con il soccorso di una segretaria smutandata (Cinzia Roccaforte), lo stinto regista veneto passa in rassegna la posta femminile a luci rosse in arrivo da tutta Italia.

Affondando le mani nelle confidenze e le voglie di belle di giorno, proletarie dello slip, tettone esibizioniste, megalomani dell'autoscatto.

Insomma belle, formose, vogliose....

Tinto Brass recita nel suo stesso ruolo: commenta i vari episodi legandoli e partecipa alla fantasia dell'ultimo episodio.

Sguardi.
Una ragazza (Laura Gualtieri) fa maliziosamente l'amore sulla spiaggia con il ragazzo, complice involontaria un'altra coppia d'amanti che la osservano desiderosi.

Il preservativo.
Una commedia sexy giocata magistralmente e musicalmente tra casa e casino: al centro moglie e marito stile "bella di giorno".

Le mutandine. 
 Una provocante ragazza (Alessandra Antonelli) concede uno strip mozzafiato ad un ignaro giapponese che immortala lo spettacolo con il teleobiettivo della macchina fotografica.

Videocasalinghi.
Amanti del video amatoriale casareccio che s'incontrano sulle riviste settoriali.

La telefonata.
Una donna (Gabriella Barbuti) simula un rapporto sessuale con uno sconosciuto e poi conclude con il marito.

Incontri.
Per raccontare il mondo degli scambisti ecco una giovane coppia praticante tale abitudine...

Ho perso te.
Il marito si gioca la moglie (Cristina Rinaldi) al gioco: peccato che, onorato il debito, la moglie vorrebbe "saldare" con piacere nuovamente il conto.



La segretaria.
Tinto Brass, attraverso il gioco della "monetina", illustra il corretto modo per selezionare le proprie dive.

Stivaletti rosso tango con Cinzia Roccaforte e Tinto Brass.
La segretaria di Tinto Brass cala le inibizioni e racconta la sua fantasia: in un eccentrico negozio di calzature la ragazza si fa calzare un paio di stivaletti da Brass in persona.

FERMO POSTA TINTO BRASS è la conferma che il regista erotomane nazionale prosegue, nello spirito, la morale della nostra commedia sexy, "fotografia" farsesca dei costumi sessuali di un Paese guardone più che effettivamente "focoso".

C'è da dire che è da anni Tinto Brass fa un “pork in progress” sempre più stanco e masturbatorio, privo di un vero erotismo o di situazioni realmente eccitanti senza infilarsi a tutta randa nel porno-soft.
Sicuramente un film inferiore a quelli realizzati dal regista innamorato del didietro in passato.