SAPORE DI MARE

Forte dei Marmi, estate 1964. Paolo (Angelo Cannavacciolo) e Marina (Marina Suma), volto dolce e malinconico, sono due fratelli napoletani, di modesta estrazione sociale, in villeggiatura con papà e mamma, di cui un pò si vergognano per il vecchio stile napoletano (urlato).

I due ragazzi fanno amicizia con un gruppo di ragazzi nordisti tra cui spiccano i ricchi e viziati fratelli Luca (Jerry Calà) e Felicino (Christian De Sica), caricature dei figli casinisti e strafottenti di un industriale milanese, di modi spicci con le ragazze (i soldi fanno la fortuna in amore), come l'inglesina tuttopepe ed emancipata dalla pillola Susan (Karina Huff).

Mentre lo studentello intellettuale in erba Gianni (Gianni Ansaldi) prende una sbandata per la seducente quarantenne, serissima e sposata, Adriana (Virna Lisi), turbandone le fantasie malgrado il fidanzamento con la giovane e piacente Selvaggia (Isabella Ferrari), bionda classica con gli occhi color di mare.

Un'estate spensierata scandita da folli cotte, furtivi baci e amorazzi inventati corredati di mirabolanti notti di fuoco.

E ancora baci, gite in barca, piccole sfide, adulti stupidi, la tv, il professor Cutolo, i film mitologici.
E perfino un'appendice, nel finale, tristanzuola negli anni ottanta, con tutti i protagonisti confermati malinconicamente nei propri difetti.

Intanto, come colonna sonora dello scaltro italian graffiti dei Vanzina, il juke-box suona i dischi degli anni sessanta, si ricordano le illusioni economiche di quel decennio, si celebra quell'Italia golosa e indaffarata prima della contestazione.

I due Vanzina, figli di Steno, l'uno sceneggiatore, l'altro anche regista, con questo SAPORE DI MARE danno vita a una commedia della nostalgia, una pellicola che non ha età, perché è malinconia e riesce a lasciare quella poetica immagine di fine Agosto nei nostri occhi. Col chiudersi degli ombrelloni si ricomincia la solita vita.

Le facce sono quelle giuste, quanto più simili ai luoghi comuni dei discorsi da spiaggia, tanto più attendibili.

Su tutti, per classe e sex-appeal, una seducente Virna Lisi, ammaliante quanto la Mrs. Robinson de IL LAUREATO.

Lungi dall'essere un capolavoro, il film è piacevole, grazie anche ad una colonna sonora gradevole e ruffiana (in senso buono).