SFIDA TRA I GHIACCI

Alaska. Il potente, cinico, crudele ed ecologicamente scorrettissimo petroliere Michael Jennings (Michael Caine) se ne infischia altamente del Wwf: il megagalattico impianto di trivellazioni, messo su con materiali scadenti e difettosi, gli porterà nelle tasche una valanga di fruscianti dollaroni alla faccia delle derelitte popolazioni locali.

Il pozzo, pur di non restituire il terreno agli eschimesi, deve entrare in funzione entro due settimane, tuona il magnate mascalzone: pazienza se ci scapperà una catastrofe ecologica.

Ma il muscoloso superagente della Cia in incognito (Steven Seagal), esperto in esplosivi e nel domare incendi, già venerato come il salvatore della patria dagli indigeni Inuit e come il marito ideale dall'affettuosa Masu (Joan Chen), è chiamato in Alaska e, insospettito, toglierà al ribaldo la voglia di scherzare con il fuoco e la vita degli altri.

Grintoso (e, come d'uopo, violento) fumettone a cavallo tra poliziesco e avventura, che strizza l'occhio allo causa ecologista e segna l'esordio di Steven Seagal come regista e coproduttore, oltre che interprete.

Purtroppo l'irritante alone di moralismo cosparso su botte, pistolettate, musica roboante e ghiacciai non aggiunge un milligrammo di credibilità a una vicenda a dir poco inverosimile.

Nessuna novità per chi conosce la filmografia di questo maestro di arti marziali assurto al firmamento di Hollywood grazie ai robusti incassi. SFIDA TRA I GHIACCI  è un’avventura fracassona che ruota narcisisticamente intorno alla figura del protagonista, eroico e politicamente corretto. insomma il regista esordiente ha scelto come protagonista uno dei peggiori attori mondiali in circolazione: se stesso.

Si salva Michael Caine (come mai un attore tanto bravo è finito così male?) ma visto il curriculum è abbastanza scontato.