GATTACA - LA PORTA DELL'UNIVERSO

Centro spaziale di Gattaca, in un futuro non meglio specificato insomma chissà quando. Vincent Freeman (Ethan Hawke), in un mondo governato dall'ingegneria genetica che divide gli esseri umani in Validi (concepiti in provetta col DNA manipolato) e Non Validi (gli altri, nati col vecchio sistema, quello tradizionale dell'unione uomo-donna), considerati dei paria, è stato concepito con quest'ultimo diciamo... mezzo.

E' quindi molto più vulnerabile del fratello Anton (Loren Dean), nato in provetta.

Eppure il giovanotto riesce ad infiltrarsi nella casta dei superdotati: acquista infatti la materia grigia del cervellone inglese Jerome Morrow (Jude Law), finito su una sedia a rotelle dopo un incidente e diventato suo complice, e assume la sua identità.

Viene così selezionato tra i cosmonauti scelti per esplorare lontane galassie iniziando da Titano, satellite di Saturno.

Tutti cascano nella finzione, anche la bionda collega Irene (Uma Thurman), finchè l'uccisione del direttore dell'Agenzia spaziale induce l'ispettore Hugo (Alan Arkin) a sospettare proprio di lui.

Ma è il vero colpevole?

GATTACA - LA PORTA DELL'UNIVERSO è un fumetto fantascientifico con profonde venature di giallo, primo film del neozelandese Andrew Niccol, anche sceneggiatore, che si inerpica lungo gli sconosciuti sentieri dell'eugenetica, l'ingegneria genetica, facendosi apprezzare più per l'effetto scenico e l'idea di fondo, bizzarra ed originale (ma, visti i giorni che viviamo, proprio fantascientifica?) che nello svolgimento del racconto.

In questo “mondo nuovo” così asettico e totalitario, così soft nella mimetizzata violenza del potere, l'altezzosa Uma Thurman e il monocorde Ethan Hawke sembrano perfetti.