STAR WARS EPISODIO I - LA MINACCIA FANTASMA

Naboo, in un futuro lontano. Parte da una questione di tasse la guerra (molto confusa) che contrappone la giovanissima regina Amidala (Natalie Portman), sovrana dell'idilliaco pianeta, al gruppo di cinici prepotenti della Federazione Commerciale, che controlla i traffici della galassia ignorando i diritti e le proteste dei legittimi governi.

Inoltre hanno invaso il pianeta.

La regina giustamente ribelle si salva con l'aiuto di due coraggiosi Jedi, il maestro Qui-Gon Jinn (Liam Neeson) e l'apprendista Obi-Wan Kenobi (Ewan McGregor), casualmente instradati dal lucertoloide gungan Jar Jar BInks.

Imbarcata la regale fuggitiva sull'astronave, i nostri eroi partono per Corruscant ma sono costretti a fermarsi per un guasto sul sinistro pianeta Tatooine dove si imbattono nel piccolo Anakin Skywalker (Jake Lloyd) (futuro padre di Luke e Leila nonché crudelissimo Lord Dart Vader nda): perbacco che Forza ha questo bambino schiavo. 

Vuoi vedere che da adulto diventerà uno Jedi?

Frattanto sventiamo il complotto del perfido Darth Sidious e le oscure trame del senatore Palpatine (futuro malvagio imperatore).

Sedici anni dopo il primo episodio (che in realtà è il sesto), ecco il capitolo quarto (che sarebbe il primo). Lasciando da parte i conti, e la faccenda del sequel e del prequel, che farebbero impazzire un matematico di quelli bravi, trattasi di western spaziale. 

Intendiamoci subito: STAR WARS EPISODIO I - LA MINACCIA FANTASMA non è uno di quei capolavori che ti lasciano lì a urlare "ohhh... " dall'entusiasmo ma insomma, la sua porca figura la fa, perchè George Lucas ha (ri)fatto le cose in grande, invogliato dai moderni effetti digitali.

Il cui tentativo è abbastanza chiaro: creare per la saga un autentico universo parallelo. Storia, filosofia, politica, perfino una religione s'è inventato. E qui sta il fascino di Star Wars che ormai un impero economico sono diventate.

Almeno per il regista, che sono anni che fa su soldi coi gadget e i libri su Darth Vader, Luke Skywaker, Han Solo e compagnia.

Interessante, poi, l'interpretazione che George Lucas offre della politica vista essenzialmente come corruzione e lotta spietata, in cui gli onesti sono destinati alla perdizione.