MONELLA

Padania, fine anni cinquanta. Con la gonna svolazzante va su e giù con la bici la sorridente e poco vestita Lola (Anna Ammirati), autentica bomba sexy in miniatura, fidanzata col gelosissimo fornaio Masetto (Mario Parodi), che ha deciso di "rispettarla", portando la ragazza vergine al matrimonio.

I due ragazzi hanno già deciso per le nozze ma la Monella non sta più nella pelle, resa smaniosa e sfrontata dalla insoddisfazione sessuale, non vedendo l'ora di fare l'amore.

Tra schermaglie e battibecchi amorosi tra i due giovani amanti, compare sullo sfondo una perversa attrazione di Lola verso il seducente ed adulto André (Patrick Mower), amante della prosperosa madre Zaira (Serena Grandi).

Un titolo antiquato e divertente, MONELLA. Il regista Tinto Brass apre (e chiude) come allusivo direttore di una banda di paese e come voce d'un maturo erotomane, doppiando in italiano l'erotomane Andrè interpretato da Patrick Mower, un film che, rispetto alla media, viaggia limitrofo (senza mai varcarlo) il tema dell'infedeltà.

Una debuttante, Anna Ammirati, che mostra pelo in quantità industriale, molto ben fatta dalla gola all'inguine (invece la faccia è vivace ma comune, le gambe non sono belle, la statura è poca).

Anche in questo film lo stinto regista veneziano mette in scena la sua passione vera per il sedere femminile, sommando piacere e lavoro.

Per resto tutto abbastanza già visto, il regista rimane fedele alle proprie ossessioni, raccontando eros e desiderio con notevole anticonformismo rispetto ai narratori di amorucci melensi, andando controcorrente scegliendo protagoniste gaie e carnali. Bisogna dire che invecchiando i suoi film si sono sempre più concentrati sull'essenziale, corpo ed eros.

In MONELLA, il ritratto d'una bella ragazza padana anni cinquanta, sensuale, colma di gioia di vivere, esibizionista, diventa uno stereotipo e un pretesto per la contemplazione del sedere e dei genitali di Anna Ammirati, e del sedere di sua mamma Serena Grandi in bianco e nero nelle fotografie del passato.

Semplici fiabe eccitanti per adulti, le piccole avventure della protagonista che servono a mostrarne il sedere (ciclistico, rurale, subacqueo) e il resto, le provocazioni esercitate verso il compagno della madre, le gambe sempre aperte.

Con l'aggiunta di un pissing non simulato.

Probabilmente è il punto più basso della carriera del regista, continuamente alla ricerca di un erotismo patinato nelle intenzioni ma in sostanza totalmente plastificato e fintamente provocatorio.

Anna Ammirati nuda monellaIn questo film (segnato tra l'altro da una protagonista assolutamente non adatta allo scopo) tutto appare artefatto e la componente erotica pseudotrasgressiva non colpisce nel segno.

Gli attori sono latitanti, non ce n'é uno che sappia recitare o che almeno reciti.

Triste.