Butch Cassidy and The Sundance Kid

Far West, fine Ottocento. Anche nei territori sconfinati il progresso avanza a grandi passi. Butch Cassidy (Paul Newman) e Sundance Kid (Robert Redford) sono wanted da quando assaltano le banche: un infallibile coppia di rapinatori. Il primo è "la mente" dell' accoppiata vincente.

Nessun criminale del tempo, infatti, sapeva usare il cervello meglio di lui per organizzare i colpi. Il secondo è "il braccio", nel senso che con la pistola non ha rivali in quanto a rapidità d' esecuzione.

Fatto il colpo, grosso, trovano rifugio nella casa della maestrina Etta Place (Katharine Ross) che flirta con Kid e invano li sprona a cambiar vita.

Messo su un piccolo gruppo di altri fuorilegge tocca ai treni della Union Pacific dove il bottino è ancora più ricco.
Rapine e amore, questo è godersi la vita.

Ma ormai sono braccati da un branco di segugi capitanati da un testardo e instancabile sceriffo, che si avvale anche di un indiano capace di seguire le tracce in maniera infallibile.

Quando per miracolo riescono a salvare la pelle (si gettano in un fiume da un'altezza proibitiva), decidono di cambiare aria e quindi si recano in Bolivia insieme alla maestrina che si contendono. Anche qui si faranno ben presto conoscere...

Splendido western nostalgico diretto da George Roy Hill, che racconta l'epopea della prateria con tono scanzonato e il sorriso a fior di labbra. Grazie alle belle immagini, a volte fin troppo leziose, e le dolci musiche di Burt Bacharach (doppio Oscar per colonna sonora e miglior canzone, con fotografìa e sceneggiatura) per Paul Newman e Robert Redford, tanto belli quanto bravi, andare in braccio alla morte diventa un gioco.

Un western atipico, cioè che non esalta i suoi eroi, ma il loro disincanto, che fa bene al cinema e a noi stessi.