CADO DALLE NUBI

Milano. Il cantante Checco (Checco Zalone) cerca il successo da musicista neomelodico ("Sarei ipocrita se dico il viceversa") ed è mollato dalla donna, stanca del suo disimpegno, cui aveva dedicato l'album "Immensemente Angela". Così aveva deciso di emigrare.

In Puglia (Polignano a mare, per la precisione) ha lasciato i parenti, l'ex fidanzata parrucchiera (l'Angela della canzone) e le esibizioni da ottanta euro in gelateria.

Lo ospita il cugino massaggiatore Alfredo (Dino Abbrescia), che invano cerca di nascondere la relazione omosex col personal trainer Manolo (Fabio Troiano).

E' spaesato il giovanotto, finché in parrocchia al corso di chitarra per ragazzi difficili incontra la psicologa Màrika (Giulia Michelini), figlia del leghista Marco Mantegazza (Ivano Marescotti).

Non senza fare pipì in un'ampolla pseudoleghista e parteciperà a uno show, "I want you", alla X Factor.

Spassosa commedia social, sentimentale costruita per Luca Medici, alias Checco Zalone, il più spiritoso tra i comici della fucina Zelig. Una gag dietro l'altra, colme di irresistibili sproloqui, che sbeffeggiano le incomprensioni fra terroni e polentoni. Insomma, si ride di gusto dall'inizio alla fine.

Chiaramente nulla su cui gridare al miracolo, ma il film aggiorna gag, macchiette e giochi linguistici propri dell'avanspettacolo al servizio di una trama esilissima e di una moralina edificante.

I momenti migliori sono affidati agli attori di contorno, da Marescotti alla coppia Abbrescia-Troiano, mentre Zelone ostenta per tutto il film accento meridionale e strafalcioni linguistici.

Nel film, scritto da Zalone (una storia molto autobiografica, credo) insieme a Gennaro Nunziante, qui anche regista, sono riconfermati i punti forti dell'interprete. Ovvero l'abilità nella scrittura della canzonetta demenziale nel contenuto e credibile nell'esecuzione e l'uso di un italiano storpiato dall'ignoranza, vergognosamente vicino a quello di tanta gente, giù dallo schermo.

Senza l'ombra di volgarità. Non è poco.