TRIPLO GIOCO

Nizza. Il maturo rapinatore Bob Montagnet (Nick Nolte), alcolizzato, strafatto di eroina e prigioniero del gioco d'azzardo, sottrae dal marciapiede la giovanissima immigrata dell'Est Anne e la ospita nella casa che divide nei bassifondi col verde socio Paulo.

Anche se l'amico/nemico commissario di polizia Roger Maillard (Tcheky Karyo) lo tiene d'occhio, organizza una rapina da ottanta milioni di franchi al casinò di Montecarlo, tra contrattempi e tradimenti.

Ma come penetrare nel sistema di sicurezza?

Con l'appoggio del mago della tecnologia Vladimir (Emir Kusturica).

TRIPLO GIOCO è un eccitante e amaro poliziesco, un piccolo gioiello di suspense e psicologia diretto da Neil Jordan.

Nell'ottimo cast internazionale spicca il superbo Nick Nolte, dall'oscena chioma color mogano, perfetto nel ritratto malinconico e strafottente di un predestinato alla sconfitta capace di clamorose rivincite.

Un cavaliere con molte macchie ma senza paura con un asso nella manica sempre a disposizione; in un certo senso mi ha ricordato il Robert Redford di HAVANA.

In effetti oltre ai personaggi conta l'atmosfera. Conta anche l'anomalo percorso: dopo la marcia cupezza della 1ª parte (funzionale fotografia sporca di Chris Menges) in cui stagnano solitudine, disperazione, disagio interetnico dei diseredati della periferia francese, si passa lentamente alle aperture verso il finale.

Vince l'amore per la vita.

Insomma si chiude con un lieve tocco di sentimentalismo sicuramente appropriato.