CABIN FEVER

Usa. Per un tranquillo week end di baldoria la solita comitiva di studenti, tra bonazze e simpaticoni affamati di sesso, affitta una baita immersa nel bosco, con tanto di laghetto (putrido).

Sul più bello (?) la quiete viene interrotta dall'invasione di campo di un uomo delirante e devastato dalle piaghe: aiutatemi!

Dopo una sanguinolenta disputa l'uomo scompare, ma la misteriosa malattia killer da cui era affetto comincia a contagiare i ragazzi.

L'arrivo di poliziotti ambigui e dei bucolici abitanti della zona, lungi dal porre rimedio, sarà fatale per il gruppo di imbecilli, allupati e zoccolette.

CABIN FEVER è un pessimo e noioso horror incredibilmente sopravvalutato che ripropone tutti i cliché del genere. Purtroppo la conoscenza di un genere, nel caso specifico l'horror, da parte del regista Eli Roth non è di per sé garanzia bastevole per la realizzazione di un bel film.

Il risultato finale  è un collage smagliato di situazioni già viste meglio in altre pellicole, recitato da un cast di attori non solo alle prime armi ma anche privi di un minimo di carisma, a parte le due bellezze messe lì apposta (la bruna Cerina Vincent è francamente notevole nda).

Dialoghi scritti da un ubriaco, qualche caduta nel comico involontario e finale, teoricamente nichilista, fuori contesto.

Grazie a qualche momento di crudo splatter può essere consigliato ai soli feticisti del genere.

Forse neanche a loro.