BOX 314: LA RAPINA DI VALENCIA

Valencia. Piove a dirotto sulla città mentre una banda di sei uomini assalta il Banco Popolare: fermi tutti è una rapina!

All'insaputa degli altri, uno di loro ha un obiettivo ulteriore oltre a quello di svaligiare la banca: impadronirsi di una cassetta di sicurezza contenente informazioni compromettenti per il partito di governo...

Purtroppo dopo la frase di rito che doveva segnare l'inizio di un colpo facile e pulito, tutto si complica proprio per via dell'abbondante pioggia.

E quando la direttrice della filiale rivela il segreto nascosto nella cassetta di sicurezza 314 a qualcun altro della banda...

Da quel momento, niente andrà come previsto, tra servizi segreti pronti a tutto, piani di fuga saltati e forze di sicurezza che hanno circondato la banca sempre più impazienti di tirare il grilletto.

BOX 314: LA RAPINA DI VALENCIA è, malgrado la storia sia di quelle straviste (il film sembra fortemente debitore di INSIDE MAN di Spike Lee nda), un thriller dalle buone premesse e dal discreto ritmo, almeno nel primo tempo.

Dopo scompaiono l'action e qualsiasi ambizione di approfondimento psicologico ed emerge un intricato filone politico doppiogiochista che però non porta a nulla di soddisfacente.

Insomma fiato corto e mancanza di pathos.

Attori nella media: alcuni creano empatia, altri sono bassa manovalanza filmica e anche Luis Tosar, l'unico volto noto del cast, risulta meno incisivo del solito.

Atipica l'ambientazione in una Spagna grigia e piovosa.