ROBOCOP 2

Detroit, anni 2000 e passa. La città è diventata la capitale del crimine: la polizia è incapace a fronteggiare la violenza, l'amministrazione pubblica rischia la bancarotta e la OCP (Omni Consumer Products), la potente multinazionale che dovrebbe collaborare alla tutela dell'ordine, sfrutta l'egemonia tecnologica ed economica per conseguire il controllo di tutto.

Quanta droga in giro.

L'ha messa in circolo proprio la cattiva multinazionale per "ammorbidire" la cittadinanza.

A ostacolare lo spaccio della "Nuke" c'è Robocop (Peter Weller) lo sbirro automa creato con i resti dell'agente Murphy che, spalleggiato dalla collega Anne (Nancy Allen) fa strage di criminali.

Occorre mettergli contro un altro uomo meccanico, riciclato dal cadavere del boss della droga Cain (Tom Noonan).

E adesso a noi due!

ROBOCOP 2 è una rutilante, fragorosa cavalcata ciberbetica che si compiace di chiasso, effetti e effettacci, insomma violenza fine a se stessa.

Il film mantiene l'inespressivo protagonista Peter Weller, senza conservarne l'ironia di fondo, ma soprattutto senza raggiungere i raffinati livelli di lettura raggiunti dal primo film (che era insieme film d'azione ma anche corrosiva satira socio-politica su temi come capitalismo, privatizzazione, sciopero, bancarotta), che non vengono neanche lontanamente sfiorati in questo sequel.

Quello che resta è un film d'azione che in alcune parti appare coinvolgente e ben fatto (e bello visivamente) come centinaia di film del genere che si dimenticano subito dopo averli visti.

Gli scontri tra macchine killer ed il cyborg poliziotto sono visivamente perfetti, nè manca qualche effettaccio splatter davvero impressionante.

In definitiva la pellicola è infatti un modesto film di fantascienza anni '90 come tanti e basta.

Peccato.