NELL'ANNO DEL SIGNORE

Roma, 1825. Il viscido e potente cardinal Rivarola (Ugo Tognazzi) frigge. Lo zelante colonnello della polizia papalina Nardone (Enrico Maria Salerno) non riesce ad acciuffare quel Pasquino che la notte si diverte a sbeffeggiare sui muri il potere papalino.

Precisamente scrivendo versi irriverenti nei confronti di Papa Leone XII sulla statua di Marco Aurelio.

Dietro il nome d'arte si cela il ciabattino Cornacchia (Nino Manfredi), la cui donna, la bellissima giudea Giuditta (Claudia Cardinale), flirta con un ardente carbonaro, il medico Leonida Montanari.

Destinato al patibolo.

Il popolo oppresso si ribella attraverso i movimenti carbonari, con lo spauracchio della ghigliottina.

NELL'ANNO DEL SIGNORE è un colorito, amaro melodramma in costume, fra tragedia e commedia, dello spiritoso fervente anticlericale Luigi Magni. Un film pessimista, che lascia poche speranze, malgrado sia una commedia.

La Roma "papalina" del primo ventennio dell'800 viene presentata in modo egregio da questo bella pellicola in costume. Ispirato da un evento realmente accaduto, la condanna a morte da parte del Papato di due carbonari, il film si snoda in maniera ariosa dando spazio ad altri personaggi tutti ben congegnati.

NELL'ANNO DEL SIGNORE riluce di lampi attoriali, grazie a un cast di altissimo livello che racchiude quasi il meglio del cinema italiano dell'epoca.

Infatti accanto al sagace e misurato Nino Manfredi e a un sottilmente odioso Ugo Tognazzi, viscido politicante vaticano, spunta Alberto Sordi, impagabile nella caricatura (che sfiora la macchietta) di un frate casareccio.

Senza dimenticare una bellissima Claudia Cardinale.

Piccola parte anche per Pippo Franco ("Bellachioma", lo scrivano).

Bellissimi gli scorci di Roma di notte.

Quando le produzioni italiane erano di qualità.