PIANETA ROSSO

2050. La Terra è ormai agli ultimi giri visto che l'inquinamento e lo sfruttamento massivo delle risorse da parte dell'uomo cattivo sta per renderla invivibile.

Sull'orlo del disastro ecologico, gli scienziati cercano un'altra "casa".

Con alcuni esperimenti, allora provano a rendere abitabile Marte, in modo che una colonia di terrestri possa iniziare una nuova civiltà.

Il progetto sul pianeta relativamente vicino, dopo un promettente avvio, fallisce.

Per capirne i motivi viene inviato nell'orbita marziana un equipaggio composto da Kate Bowman (Carrie-Anne Moss), che ne ha il comando, cinque uomini e un robot.

Quando l'astronauta Robby Gallagher (Val Kilmer) e gli scienziati Quinn Burchenal (Tom Sizemore) e Bud Chantillas (Terrence Stamp), provano a toccare il suolo marziano, si schiantano rovinosamente contro il pianeta rosso .

L'equipaggio è arenato in un ambiente inospitale, senza possibilità di comunicare, mentre la donna lotta disperatamente per trovare un modo per riportarli a casa.

A peggiorare le cose, il robot che è stato progettato per servirli e proteggerli è andato in tilt, e ora sta cercando di cacciarli come prede.

Riusciranno a salvarsi dal'ambiente ostile e dal mortale nemico?

PIANETA ROSSO (Red Planet), quasi contemporaneo a MISSION TO MARS, (certo uno dei film meno riusciti di Brian De Palma), affronta in pratica lo stesso argomento in un film che è più francamente d'evasione rispetto al precedente.

Discreto per quanto riguarda gli effetti speciali (soprattutto l'incendio in assenza di gravità nda) e i credibili paesaggi marziani, il film di Anthony Hoffman si basa però su una storia decisamente troppo scontata, senz’anima, senza poesia, con dialoghi ultramediocri.

Purtroppo la sola fotogenia della bella Carrie-Ann Moss in canottiera non basta a dare linfa a un tipo di storia che risulta poco originale.

A dir poco.

Trattasi di fantascienza apparentemente di seria A, a cominciare dal cast di rilievo e l'alto budget, ma PIANETA ROSSO è solo un'occasione sprecata.