MATRIX

Anno 2199. Il pallido pirata informatico Thomas Anderson, nome d'arte Neo (Keanu Reeves), resta affascinato da un coniglio bianco tatuato sulla spalla della seducente Trinity (Carrie Ann Moss).

Per seguire la misteriosa e seducente straniera, penetra nel mondo di Matrix, scoprendo che il mondo che sembra reale è invece solo un paravento per nascondere la realtà vera.

Nello specifico seguendo quello che a prima vista è solo un misterioso tatuaggio l'hacker Neo scopre l'amara verità: la cosiddetta 'realtà' è precisamente un impulso elettrico fornito al cervello degli umani da un'intelligenza artificiale, una realtà immaginaria manovrata da un gruppo di macchine cattive.

La Terra era sopravvissuta alla catastrofe ma l'umanità ha avuto bisogno delle macchine per sopravvivere. E queste hanno vinto.

Però le macchine necessitano degli uomini e della loro energia e quindi ha fatto schiavi tutti gli esseri umani. L'illusione in cui li fanno vivere è finalizzata a 'coltivarli' meglio.
Nessuno è a conoscenza del tempo che è passato da quando il neurosimulatore ha assegnato una data fittizia al tempo.

Alle macchine tentano di opporsi alcuni prodi resistenti, capeggiati dal robusto nero Morpheus (Laucerence Fishburne), che nel giovane hacker scorgono il nuovo messia, l'Eletto in grado di salvare la Terra.

Ce la farà il nostro eroe a raggiungere il difficile compito?

MATRIX è un fumetto fantascientifico (vincitore di ben quattro Oscar tecnologici), secondo lungometraggio dei visionari fratelli Wachowski, in pieno delirio cibernetico, che hanno fatto centro al box office (solo nelle prime due settimane di programmazione 73 milioni di dollari negli Usa) e dividono i fruitori di questo film in due fasce nettamente distinte, due lontanissime correnti di pensiero.

Chi ha più di trent'anni fatica ad entrare nella 'logica' cibernetica del film. Chi ne ha meno replica: è la logica del computer.

Inserita in un mixer abilmente shakerato di filosofia orientale e arti marziali, di mitologia e di science fiction in cui il percorso che condurrà 'oltre lo specchio' vede in Neo (vistoso anagramma di One) la neo-Alice travestita da Ulisse.

Chi non ama gli effetti speciali ne trova troppi in questo film, con figure che si squagliano e si ricompongono, indifferenti alle sventagliate di piombo nella pancia che gli fanno buchi come crateri, mentre sparano brani di filosofia spicciola.


Cinema patchwork quello dei Wachowski? Forse.

Ma anche cinema capace di rappresentare un futuro che è già presente nella sua mescolanza (che non è amalgama) di dati, di esperienza e di cultura lontanissimi tra loro.

Un film unico. Assolutamente da vedere.