DIO LI FA E POI LI ACCOPPIA

Italia centrale. L'integerrimo parrocco del piccolo paese Don Celeste (Johnny Dorelli), prete e cantautore, è vittima di uno scherzo di pessimo gusto proprio il giorno dell'anno in cui tutto vale: a Carnevale.

Quattro ragazze mascherate e assatanate lo tirano giù di peso dalla bici e una di loro, mascherata da diavolo, lo violenta sul prato.
Che scherzo da prete!!!

Confessa oggi, confessa domani il mite ma furibondo parroco riesce a scoprire la colpevole, la bella Paola (Marina Suma).
Ma il peggio deve ancora venire: la ragazza è incinta!

L'accomodante uomo di Chiesa la convince a non abortire e quando "il figlio della colpa" nasce, con il benestare delle gerarchie ecclesistiche, lo prende con sè, mentre il tribunale impone alla mamma di sposare il papà.

Che scandalo, soltanto il barbiere gay Dario (Lino Banfi) si schiera dalla parte del parroco.

DIO LI FA POI LI ACCOPPIA è una commediola esile esile diretta da uno Steno al minimo sindacale. Bisogna ammettere che il soggetto della commedia, di Bernardino Zapponi che l'ha sceneggiato con Enrico Vanzina, figlio del regista , è originale ma la comicità è limitata a qualche battuta di Lino Banfi e al sarcasmo del confidenziale Johnny Dorelli, ma tutto appare francamente buttato lì.

Appera evidente che fu un prodotto commerciale senza il desiderio di approfondimento della psicologia dei personaggi, che rimane alquanto superficiale.

L'elegante Johnny Dorelli tenta disperatamente di non scadere a macchietta.

Lino Banfi, nella parte di un gay isterico, giustamente, nemmeno ci prova.

Gli scambi di battute tra Dorelli e Banfi (soprattutto quando quest'ultimo è sull'orlo del suicidio) sono discretamente esilaranti!

Pruriginosa (almeno per me) la presenza dell'allora giovane e seducente Marina Suma, qui munita di mascherina da diavolessa, che mostrava un bel sorriso e uno splendido torace.